Expo 2015: ma era proprio necessaria?  

Cos’è l’Expo?

Esposizione universale è il nome generico che indica le grandi esposizioni tenutesi fin dalla metà del XIX secolo, oltre alle maggiori organizzate sotto la supervisione dell’Ufficio internazionale delle esposizioni[1]. L’Expo dura in genere sei mesi e si svolge ogni cinque anni.

Un po’ di storia

La prima esposizione universale venne organizzata nel 1851 al Crystal Palace di Londra. La più famosa rimane l’Exposition Universelle del 1889 a Parigi. In quell’occasione fu costruita la Tour Eiffel.

L’Expo di Milano

Quest’anno è stata organizzata a Milano, dal primo maggio al 31 ottobre. Il tema generale è “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Partecipano ben 145 Paesi. Il prezzo medio giornaliero è di 32 euro. Sono stati costruiti 80 padiglioni su 110 ettari di terreno. Tra le multinazionali che fanno da sponsor all’evento spiccano i nomi di Canon, Mc Donald, Lindt, Mont Blanc, Swatch.

Attività  NO Expo

Numerose sono state le iniziative #NOExpo, sostenute anche da gruppi politici come il M5S. E’ stato creato un comitato ‘No Expo’ che si occupa di diffondere, tramite siti web, volantini e social, gli scandali dell’evento e i motivi per cui andrebbe “boicottato”. Questo comitato si occupa soprattutto dell’organizzazione di manifestazioni di protesta in tutta la Lombardia.

Mi hanno raccontato…

Alcuni amici che ci sono andati mi hanno raccontato che è stata un’esperienza meravigliosa, divertente, indimenticabile e unica con la sola nota negativa dei prezzi degli alimenti che sembrerebbero essere un po’ alti. Non discuto le entusiastiche reazioni. Tutt’altro! Milano è la città del presente e del futuro. Lo dimostrano i possenti grattacieli e gli altissimi palazzi delle banche …

Si tratta, oggettivamente, di una rara occasione per conoscere sapori, suoni, tradizioni, luci e tante altre caratteristiche di oltre cento Paesi diversi, apprezzando i meravigliosi e scenografici allestimenti dei padiglioni. Il tutto ad un prezzo, per la classe medio-alta, tutto sommato accessibile.

Però …

Milano è anche, purtroppo, la città dove la ‘Ndrangheta da oltre un ventennio fa i migliori affari illeciti e fattura miliardi di euro all’anno. La mafia, tra le altre cose, ama le grandi occasioni e non se le fa sfuggire. Non sono un caso gli scandali della Salerno Reggio-Calabria, del porto di Gioia Tauro, del MOSE, di Mafia Capitale. Sono emersi già dal 2014 numerosi casi di corruzione riguardanti l’Expo, che hanno coinvolto anche politici. Gli indagati sono stati accusati di associazione di tipo mafioso, di favoreggiamento, di abuso d’ufficio, di riutilizzo di denaro di provenienza illecita. E’ stato arrestato Antonio Acerbo, ex sub-commissario, responsabile del Padiglione Italia – che si era dimesso nei giorni scorsi – con l’accusa di reato di corruzione e turbativa d’asta. Sono stati fermati anche Domenico Maltauro e Andrea Castellotti, imprenditore il primo e manager commerciale il secondo. Certamente verranno fuori altri scandali e arresti.

Purtroppo l’Italia è un Paese che ama dimenticare e sotterrare la sua storia nera e tutto ciò che di illecito c’è e che ci fa sfigurare agli occhi del mondo.

Era proprio necessario?

Secondo l’economista Roberto Perotti l’evento dovrebbe costare 14 miliardi di euro. Solo per la costruzione dei padiglioni l’investimento iniziale è stato di 3,2 miliardi di euro.

E che vi sia un ritorno in termini di reali di posti di lavoro e di prospettive di miglioramento per qualcuno ho forti dubbi …

Ho la sensazione che l’evento lascerà solo problemi e non porterà nulla nelle tasche della gente; e fino a quando qualcuno, tra un anno, conti alla mano, non dimostrerà che questa manifestazione è stata un affare per l’Italia, rimarrò con questa sensazione.

Non voglio condannare l’evento, mi chiedo solo, razionalmente, se sia stato davvero opportuno spendere tutti questi soldi. Soprattutto in un periodo drammatico in cui il Paese ha una miriade di problemi da affrontare: l’immigrazione, il terrorismo, la mafia, le periferie da recuperare. Per non parlare del lavoro, della scuola e della sanità. E poi mi infastidisce tanto il fatto che a Milano – città delle contraddizioni – ci siano la zona dell’Expo con tutto il suo sfarzo e le sue luminarie, i palazzi delle banche, il lusso e tanto altro ben di Dio che coesistono con le periferie degradate, lasciate al loro destino.

Se fossi stato Renzi

Se fossi stato il Presidente del Consiglio non avrei autorizzato l’evento. Al contrario, avrei speso e investito sui tanti problemi di cui ho detto.

Solo così facendo si migliora la vita quotidiana del cittadino – povero e non –  e si riduce sempre più quell’enorme divario sociale che si è venuto a creare negli ultimi anni e che continua a crescere all’ombra dell’abbagliante Albero della Vita …

 

[1] da Wikipedia Enciclopedia Libera

Pubblicato da Francesco Saverio Mongelli

Classe 1997, barese. Autore di canzoni, poesie, saggi, articoli. Musicista e scacchista, appassionato anche di antimafia, attualità, giornalismo, arte e cinema.